Come Florim ha rivoluzionato l’industria ceramica con economia circolare e zero emissioni

Come Florim ha rivoluzionato l’industria ceramica con economia circolare e zero emissioni

Il distretto ceramico di Fiorano Modenese ospita una realtà che ha stravolto i canoni tradizionali del settore: Florim. Sotto la guida di Claudio Lucchese e con il contributo della figlia Beatrice, questa azienda ha trasformato il concetto stesso di produzione ceramica. La strada intrapresa dal 2008 ha portato risultati straordinari: autosufficienza energetica completa, certificazione B Corp – prima al mondo nel settore -, e un fatturato 2024 di 416 milioni di euro. Il percorso iniziato durante la grande recessione finanziaria ha dimostrato come anticipare le tendenze possa trasformare le crisi in opportunità. Dal primo bilancio di sostenibilità pubblicato nel 2008, l’azienda ha collezionato primati internazionali: certificazione Iso 45001 per sicurezza sul lavoro (2010), Iso 50001 per gestione energetica (2013), status di società benefit e B Corp (2020). Beatrice Lucchese, nella sua veste di CCO e project director, chiarisce la filosofia aziendale: “Per noi l’unico modo di intendere la sostenibilità è la concretezza: deve essere qualcosa di misurabile, trasparente e traducibile in azioni e risultati tangibili“.

L’investimento di 74 milioni di euro dal 2011 in efficienza energetica ha rivoluzionato gli stabilimenti produttivi. Con 127mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici, sistemi di cogenerazione e recupero termico, Florim ha raggiunto un traguardo ambizioso: produce internamente il 100% dell’energia elettrica necessaria per le attività produttive italiane. Questo approccio ha permesso di evitare l’emissione di oltre 164mila tonnellate di CO2 tra il 2012 e il 2024. L’adesione a CO2alizione nel 2022 e il progetto CarbonZero testimoniano l’impegno verso le zero emissioni nette, supportando iniziative per energia pulita nei paesi emergenti. La filosofia circolare permea ogni aspetto produttivo: il recupero totale di acque reflue e scarti crudi, il riutilizzo di oltre 20 milioni di litri di acqua piovana nel solo 2024, e la collaborazione con il distretto di Civita Castellana per il recupero di 15mila tonnellate annue di scarti ceramici sanitari. Come sottolinea Beatrice Lucchese: “L’economia circolare per Florim è un approccio concreto e integrato nel modo in cui progettiamo e produciamo un materiale nobile e durevole come il gres porcellanato“.

La metamorfosi estetica della ceramica rappresenta forse il risultato più visibile della ricerca Florim. L’azienda ha elevato il gres porcellanato da semplice elemento tecnico a superficie architettonica, trasformando la piastrella in strumento di design capace di dialogare con l’architettura contemporanea. La visione sociale completa il quadro: investimenti nelle persone attraverso welfare aziendale, formazione continua e ambienti inclusivi. La Fondazione Ing. Giovanni Lucchese, attiva dal 2014, promuove iniziative socio-culturali sul territorio modenese. Il Centro Salute e Formazione, realizzato con l’ospedale di Sassuolo e certificato dall’American Heart Association, ha formato oltre 6.500 persone in medicina d’urgenza e ricerca clinica negli ultimi 11 anni. La filosofia di Beatrice Lucchese riassume perfettamente questa visione integrata: “Crediamo che non possa esserci vera sostenibilità ambientale senza un solido impegno sociale“.

Fonte: Come Florim ha rivoluzionato l’industria ceramica con economia circolare e zero emissioni su Energia e Ambiente.

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