Le reti AI-ready di Nokia spingono il salto verso il 6G
La decisione di investire 4 miliardi di dollari negli Stati Uniti per sviluppare le reti AI-ready di Nokia segna un cambio di passo nella competizione globale sull’infrastruttura digitale. Il gruppo finlandese sceglie di concentrare una quota rilevante delle proprie risorse su ricerca, sviluppo e produzione legate all’intelligenza artificiale applicata alle telecomunicazioni, con l’obiettivo dichiarato di anticipare l’AI supercycle e preparare il terreno a servizi data-driven sempre più critici per economie e istituzioni. In questo quadro, gli Stati Uniti diventano uno snodo centrale per la prossima generazione di reti per data center, connettività cloud-edge e soluzioni mission-critical per difesa e sicurezza nazionale.
Il piano industriale prevede che circa 3,5 miliardi vengano indirizzati verso attività di R&S avanzata, mentre 500 milioni saranno destinati a nuovi impianti e capacità produttiva in Texas, New Jersey e Pennsylvania. L’obiettivo è costruire infrastrutture di rete più agili, resilienti e sicure, in grado di sostenere carichi di lavoro AI su larga scala. Le nuove architetture punteranno su mobile network, accesso fisso, IP routing, tecnologie optical e data center networking ottimizzate per applicazioni di machine learning e AI generativa, con particolare attenzione a latenza minima, automazione nativa e orchestrazione da cloud a edge.
Quindi, le reti AI-ready di Nokia non sono semplicemente upgrade hardware, ma piattaforme integrate disegnate per supportare algoritmi che apprendono e si adattano in tempo reale. L’infrastruttura viene pensata come un sistema “intelligente”, capace di monitorare traffico, prevedere congestioni, reagire agli incidenti di sicurezza e allocare risorse computazionali dove servono, combinando edge computing, capacità di calcolo distribuito e gestione automatizzata dei flussi dati. Nella roadmap tecnologica entrano anche componenti di quantum-safe networking, semiconduttori di nuova generazione e materiali avanzati per migliorare efficienza energetica e prestazioni.
Sul piano strategico, l’investimento si aggiunge ai miliardi già impegnati nell’acquisizione di Infinera e nello sviluppo di nuovi semiconduttori, in parte sostenuti anche da fondi legati al Chips Act statunitense. Il messaggio è chiaro: rafforzare la supply chain domestica e ridurre la dipendenza da fornitori esteri nella costruzione di infrastrutture di rete considerate critiche. Non a caso il ceo Justin Hotard ha dichiarato: «Il nostro investimento rafforzerà la capacità di fornire connettività AI-ottimizzata su larga scala e guiderà la ricerca che plasmerà il futuro delle reti». Una posizione allineata alle politiche industriali USA, che puntano a riportare onshore produzioni ad alto valore tecnologico.
L’impatto di questa scelta va oltre il perimetro aziendale. Per Washington, il piano rappresenta un tassello importante nella corsa a infrastrutture in grado di sostenere AI, cloud hyperscale e servizi per la sicurezza nazionale. Il Segretario al Commercio ha parlato di «un successo per l’America», evidenziando come la capacità di progettare e produrre localmente tecnologie per AI, data center e difesa rappresenti un vantaggio competitivo, ma anche un elemento di resilienza geopolitica. Sullo sfondo, la consapevolezza che il controllo della connettività AI-ottimizzata sarà un fattore decisivo nella competizione tra aree economiche.
Un ruolo centrale in questa traiettoria è affidato a Nokia Bell Labs, storico motore di innovazione nel campo delle telecomunicazioni. Il centro di ricerca, che in passato ha contribuito a rivoluzioni come il transistor e lo sviluppo delle comunicazioni digitali, oggi è impegnato su progetti che intrecciano AI, automazione di rete, network slicing e protocolli per il 6G. Le attività di laboratorio alimenteranno i nuovi poli produttivi americani, creando un continuum tra ricerca teorica, sperimentazione su prototipi e industrializzazione delle soluzioni più promettenti.
Guardando ai prossimi anni, l’azienda vede nell’evoluzione verso reti AI-native il filo conduttore che collegherà 5G avanzato, 6G e oltre. La convergenza tra connettività e AI spingerà la nascita di servizi in cui la rete non si limita a trasportare dati, ma diventa parte attiva del processo decisionale: analizza, ottimizza, interviene. In questo quadro, reti AI-ready e piattaforme AI-RAN saranno fondamentali per gestire in modo efficiente dispositivi IoT, veicoli connessi, robotica industriale, applicazioni immersive e servizi di realtà estesa.
Il piano da 4 miliardi manda infine un segnale anche all’ecosistema delle imprese tecnologiche e dei fornitori di servizi digitali. Operatori di telecomunicazioni, provider cloud, aziende di cybersecurity e realtà specializzate in AI enterprise troveranno in queste infrastrutture un punto di appoggio per sviluppare soluzioni più complesse, dal monitoraggio intelligente delle reti energetiche al controllo in tempo reale di infrastrutture critiche. La collaborazione tra industria, centri di ricerca e istituzioni sarà determinante per tradurre investimenti e capacità tecnologiche in casi d’uso concreti.
Fonte Le reti AI-ready di Nokia spingono il salto verso il 6G su Tecnologia blog.

