Qualcomm annuncia l’acquisizione di Arduino e punta sull’AI

L’ecosistema tecnologico globale è in piena trasformazione e le grandi acquisizioni continuano a ridisegnare equilibri e strategie industriali. In questo contesto, l’annuncio dell’acquisizione di Qualcomm nei confronti di Arduino rappresenta un passaggio simbolico e strategico per il settore dell’elettronica embedded, dell’innovazione open source e dell’Internet of Things (IoT). Il gruppo statunitense con sede a San Diego, leader mondiale nei semiconduttori e nei processori per dispositivi mobili, punta così a estendere il proprio dominio tecnologico oltre il mercato degli smartphone per posizionarsi anche nel campo della robotica leggera, della prototipazione avanzata e delle applicazioni industriali con intelligenza artificiale distribuita.
Arduino, nato nel 2005 all’Interaction Design Institute di Ivrea – in un ambiente culturale alimentato da eredità olivettiana e sperimentazione digitale – è diventato negli anni un punto di riferimento globale per il movimento maker e per la didattica tecnologica. Le sue schede programmabili a basso costo hanno permesso a studenti, ricercatori, start-up e hobbisti di creare prototipi elettronici e dispositivi connessi, contribuendo in modo determinante alla diffusione della cultura tecnologica open source in oltre 30 Paesi. Negli ultimi anni, la società ha ampliato il proprio raggio d’azione entrando nel segmento industriale e professionale con prodotti pensati per l’automazione, l’elettronica di controllo e l’Edge Computing.
Questa evoluzione ha attratto finanziamenti significativi, come i 54 milioni di dollari raccolti tra il 2022 e il 2023 grazie al supporto di CDP Venture Capital, che ha creduto nel percorso di crescita verso applicazioni B2B. Ora l’accordo con il gruppo americano apre un nuovo capitolo. «L’acquisizione ci farà evolvere dal punto di vista tecnologico per il nostro progetto di crescita nella parte più industriale», ha dichiarato il CEO Fabio Violante, sottolineando che questa operazione permetterà di «rafforzarci nell’Edge AI», l’intelligenza artificiale eseguita direttamente sui dispositivi locali senza passare dal cloud.
Anche Massimo Banzi, cofondatore e volto storico di Arduino, ha commentato l’accordo ponendo l’accento sulla continuità della missione originaria: «Arduino ha democratizzato l’accesso alla tecnologia dando vita a una community che è la sua forza […] Resterà tutto come prima: Arduino manterrà i suoi brand, strumenti e missione indipendenti, ma con maggior portata e risorse grazie a Qualcomm». Una rassicurazione importante per una community da 33 milioni di utenti che ha sempre visto nel progetto Arduino un simbolo di accessibilità tecnologica e sperimentazione libera.
La strategia del colosso californiano è chiara: integrare hardware, software e servizi per costruire un ecosistema completo dedicato allo sviluppo embedded. Con questa operazione, che segue le acquisizioni di Edge Impulse e Foundries.io, Qualcomm accelera verso la costruzione di una piattaforma verticale per AI distribuita, robotica e automazione industriale. Lo ha confermato anche Nakul Duggal, Group General Manager Automotive, Industrial and Embedded IoT del gruppo, dichiarando che l’azienda sta «accelerando il nostro progetto di democratizzazione dell’accesso alle nostre tecnologie all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale».
Primo frutto della collaborazione è Arduino UNO Q, una scheda a doppia architettura basata sul chip Qualcomm Dragonwing QRB2210, pensata per applicazioni di visione artificiale, audio AI e automazione. Si tratta del primo prodotto con architettura “dual brain”: da un lato un microprocessore compatibile con Linux Debian, dall’altro un microcontrollore per gestione real-time, aprendo nuove possibilità nel mondo dello sviluppo embedded e delle applicazioni industriali. Inoltre, Arduino UNO Q è compatibile con Arduino App Lab, piattaforma che semplifica la creazione di pipeline di intelligenza artificiale attraverso Python e moduli real-time integrati.
Sebbene la sede legale di Arduino si trovi in Svizzera, il cuore della ricerca e sviluppo rimane a Torino, dove opera la maggior parte del team. «Il team resterà in Italia», ha ribadito Violante, indicando che i nuovi investimenti permetteranno di potenziare il polo tecnologico italiano. La produzione continuerà a essere affidata a partner industriali esterni, con un primo spostamento di parte della filiera in Asia per motivi strategici.
Nonostante l’operazione non sia ancora finalizzata – mancano ancora le consuete autorizzazioni normative – l’accordo segna una svolta per il futuro di Arduino, che continuerà a presidiare tre segmenti chiave: education, consumer e industria.
Fonte Qualcomm annuncia l’acquisizione di Arduino e punta sull’AI su Portale Economia.

