Gian Maria Mossa: Banca Generali, la vision dietro la crescita record e i piani per il futuro
Il 2024 è stato l’anno dei record per Banca Generali: come ha sottolineato l’AD Gian Maria Mossa parlando dei risultati, si è chiuso infatti con “il miglior bilancio della nostra storia, al termine di un percorso triennale che ha saputo superare molteplici criticità, centrando e superando tutti i target che ci eravamo prefissati”. E ora “siamo alla vigilia di una nuova fase di crescita della nostra banca, frutto di scelte strategiche forti fatte in passato”. Basti pensare che all’arrivo di Gian Maria Mossa, undici anni fa, la banca aveva circa 25 miliardi di masse e il titolo viaggiava a 17 euro. Oggi hanno già superato il tetto dei 100 miliardi (103 miliardi), con un grado di diversificazione unica sul mercato, mentre il titolo lo scorso anno è stato uno dei migliori con un balzo di oltre il 50% in termini di ritorno totale (dividendo incluso) arrivando alla soglia dei 5,8 miliardi di capitalizzazione per quasi 50 euro. “Oltre 20 anni fa abbiamo deciso di diventare banca rete, puntando tutto sulla qualità delle persone e sulla relazione con i clienti; la costruzione di una rete forte, di grande qualità e comunione di valori ci ha permesso poi, oltre dieci anni fa, di investire per essere un interlocutore di riferimento nel mondo del private banking facendo leva su servizi di wealth management, tecnologia e partnership con i migliori operatori di mercato”, spiega l’AD. “Così siamo diventati una banca-rete diversa, in grado di competere con i player tradizionali appartenenti ai grandi gruppi bancari”: non a caso se dieci anni fa si posizionava al sedicesimo posto nella classifica dei player di mercato per la clientela private, oggi Banca Generali si posiziona al terzo posto, subito dietro ai primi due conglomerati italiani, differenziandosi però per l’attenzione su come fare crescere la professionalità e i portafogli dei consulenti finanziari.
“Siamo allo stesso tempo una growth e value company, che riesce a combinare uno sviluppo a doppia cifra con il ritorno per i nostri shareholders”, commenta Gian Maria Mossa. “Oggi ci troviamo in una nuova fase in cui possiamo diventare unici, grazie a una piattaforma data driven, AI based e con un modello di servizio che va anche oltre confine e che valorizza i nostri clienti imprenditori con l’operazione Intermonte”: una vera e propria “AI private e investment bank” che, se da una parte mette a disposizione del consulente finanziario la tecnologia dell’AI per l’operatività e l’iper-personalizzazione, dall’altra intende fornire ai clienti nuove opportunità di servizio in logica protezione e supporto alle imprese. “La nostra visione resta molto chiara: quella di essere la prima banca private per valore del servizio, innovazione e sostenibilità”, ribadisce l’AD.
Per riuscirci si punta sempre più sul valore delle persone, fondamentali per disegnare il futuro della professione: “Investiamo sia sui profili senior per ampliare l’offerta, sia sempre di più su giovani talenti”. Il target è duplice: “Under 40 con buone esperienze e giovani under 30 da affiancare ai profili più senior che trovano così il giusto supporto per le crescenti complessità del loro business, guadagnando così tempo e spazio per concentrarsi sullo sviluppo e cura dei clienti”. Per le nuove leve sono stati predisposti “percorsi guidati su misura, con un mix di formazione ed esperienza sul campo, capitanati da uno dei nostri migliori manager di lungo corso e dall’expertise di una squadra d’eccellenza che porta il plus delle proprie esperienze”.
L’impegno per il talento e lo sviluppo della rete, priorità strategiche per l’Istituto, si accompagna ad altri progetti di rilievo internazionale portati avanti in questi anni: dall’inaugurazione di BG Suisse la scorsa primavera all’implementazione di BG International Advisory, servizio innovativo che consente ai clienti italiani con risparmi oltreconfine di poter comodamente gestirli col proprio banker da casa, così da avere maggiore controllo, trasparenza e timing nelle scelte di asset allocation. “È un unicum che ci dà un significativo vantaggio competitivo per quei 70-80 miliardi di masse stimate dei nostri connazionali oltreconfine”, spiega Gian Maria Mossa: “È un modo per riappropriarci degli assets oggi all’estero, lasciando il deposito in logica multi booking center oltre confine, ma allo stesso tempo fornendo i servizi di investimento dall’Italia e con banker italiani. Infine, vogliamo anche dare un servizio di qualità ai banker ticinesi in primis, ai piccoli family office ed external asset manager, per un modello di business professionale che ha grande potenzialità”.
Nel 2024 anche il lancio dell’OPA su Intermonte: un’operazione che “spalanca grandi opportunità per i nostri banker e per i loro clienti imprenditori”, ribadisce l’AD. “Pensiamo alle sfide legate alla competitività e al mercato dei capitali e al contributo della ricerca e delle competenze che si delineano. Il nostro Paese ha bisogno di player forti che lavorino per valorizzare le imprese e rafforzare il mercato dei capitali anche con percorsi di quotazione. Ma il deal apre anche nuove opportunità nell’ambito della negoziazione, con focus su derivati per protezione e soluzioni strutturate, oltre ovviamente all’advisory sui portafogli con focus piccole e medie imprese”: con l’acquisizione di Intermonte, unitamente alle altre partecipazioni strategiche che annovera Banca Generali, l’Istituto si contraddistingue sempre più per profondità ma anche per gli stimoli dalle diverse ramificazioni. E ora si guarda al nuovo piano che sarà presentato a inizio estate: “L’Intelligenza Artificiale sarà un pilastro importante. Vediamo grandi potenzialità a diversi livelli, nel dialogo, segmentazione e valorizzazione del servizio, fino alla gestione interna e nella relazione banca-cliente-banker”, anticipa Gian Maria Mossa rimarcando come digital e innovazione continueranno a essere il fulcro della crescita della Banca, come sottolinea anche l’accordo di collaborazione sottoscritto di recente con Microsoft Italia per accelerare le nuove modalità di lavoro attraverso soluzioni AI e continuare a rivestire un ruolo da protagonista nel guidare l’evoluzione del private banking anche nei prossimi anni.
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