Gianni Lettieri: Atitech e il rilancio dell’industria italiana della manutenzione aeronautica
Nel 2022, nonostante le incertezze e le sfide della pandemia, l’azienda di manutenzione aeronautica Atitech ha registrato un fatturato di 69 milioni di euro, con un margine operativo lordo del 10%. Adesso, puntando ancora più in alto, prevede ricavi per circa 160 milioni nel 2023.
Al timone di questa impresa c’è Gianni Lettieri, un imprenditore di 67 anni, Presidente e CEO del Gruppo. Nel 2009, quando il settore tessile in cui operava stava perdendo il suo appeal, l’imprenditore ha accettato la sfida di acquisire Atitech, ex responsabile della manutenzione degli aerei Alitalia. Il suo obiettivo ambizioso: trasformare la società in un polo nazionale delle manutenzioni aeronautiche. “All’epoca – ha raccontato Gianni Lettieri – mi occupavo di tessile, di denim in particolare, ma avevo già capito che il settore, alle prese con la concorrenza asiatica, non aveva futuro. Quando Gianni Letta, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mi propose Atitech, il business della manutenzione aeronautica era ormai di tedeschi e francesi. Con la fine di Alitalia rischiava di estinguersi l’ultimo avamposto del made in Italy nel settore”.
Il primo passo significativo è arrivato nel 2015 con l’acquisizione dello stabilimento Alenia di Capodichino, che ha reso Atitech la società indipendente di manutenzioni più grande d’Europa. La mossa successiva, alla fine del 2022, è stata l’acquisizione di Alitalia Engineering Maintenance a Fiumicino, che ha consolidato ulteriormente la presenza con nove hangar tra le due sedi. L’obiettivo di Gianni Lettieri è chiaro: riportare in Italia le attività relative alla full maintenance, creando un’autentica officina per la riparazione completa di aeromobili. Non solo un recupero di attività, ma anche una spinta all’innovazione: Atitech ha infatti investito 60 milioni per convertire aeromobili civili da passeggeri a cargo, rispondendo alla crescente domanda. I numeri confermano la crescita della società: un incremento del 37% a Napoli e del 210% a Fiumicino nei livelli di produzione, una prospettiva di ricavi in costante aumento e contratti significativi con vettori come ITA Airways, Poste Air Cargo, l’Aeronautica Militare e la Guardia di Finanza. “Stiamo lavorando per riportare in Italia le attività relative alla full maintenance, creando una sorta di officina italiana per la riparazione a 360 gradi di aeromobili”, ha concluso il Presidente.
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