Procida: Capitale italiana della Cultura 2022

Quest’anno è un piccolo isolotto situato nel Golfo di Napoli ad aggiudicarsi la nomina di Capitale italiana della Cultura, che sarà però riferita all’anno 2022. Come da disposizione del decreto-legge Rilancio del 19 maggio 2020, infatti, la Capitale italiana della Cultura 2020, Parma, è stata prorogata al 2021. E sono stati inoltre modificati i termini della procedura di selezione relativa al 2022, stabilendo appunto che le selezioni effettuate nel 2020 sono da applicarsi al 2022.

Procida è la prima isola a candidarsi, e a vincere, da quando nel 2014 il Ministro per i Beni e le attività culturali decise di istituire il bando per la Capitale italiana della Cultura. Il dossier con il quale si è presentata, dal titolo “La cultura non isola”, ha sbaragliato la concorrenza, non lasciando altra scelta alla giuria se non quella di attribuire alla pittoresca isoletta la tanto ambita onorificenza. 

Le parole della giuria, pronunciate dal ministro Dario Franceschini, al quale è spettato il compito di leggere il responso, sono state: “Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”.

Bagnata dal Mar Mediterraneo e baciata dal sole del Sud Italia, Procida si presenta come un piccolo borgo di pescatori, riconoscibile dalle centinaia di casette dai colori pastello, che costituiscono senz’altro uno dei maggiori tratti distintivi dell’isola. Oltre alle spiagge e ai panorami pazzeschi, come quello che da Terra Murata si ha sul villaggio di Marina Corricella, la nuova Capitale italiana della Cultura è piena di luoghi storici e ricchi di fascino.

Nel punto più alto dell’isola, in quello che una volta era il Palazzo d’Avalos, sorge l’ex penitenziario. Si tratta di un imponente edificio voluto dalla famiglia di feudatari d’Avalos nel ‘500 che rimase di loro proprietà fino al 1729, quando Carlo III di Borbone decise di trasformarlo in Palazzo Reale e casino di caccia. A partire dal 1815 ebbe inizio il suo declino. Divenne dapprima scuola militare e poi carcere e colonia penale per i condannati all’ergastolo. Tra i detenuti ci furono anche lo scrittore e prigioniero politico dei Borbone, Luigi Settembrini, nonché fascisti e membri della banda Giuliano. Oggi il complesso è un suggestivo centro culturale aperto ai visitatori.

Un altro importante luogo d’interesse è sicuramente l’isolotto di Vivara, collegato a Procida da un vecchio ponte, ma che si suppone in passato fosse un tutt’uno con l’isola principale. Si tratta di una riserva naturale che al contempo è scenario di un sito archeologico miceneo, ancora in fase di scavo.

Grazie alla nomina di Capitale italiana della Cultura 2022, Procida riceverà un milione di euro che potrà utilizzare per dare vita al progetto presentato e fare dell’isola un luogo di attrazione turistica oltre che per i visitatori nazionali anche per quelli internazionali.

Fonte Procida: Capitale italiana della Cultura 2022 su Cultura360.

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