ItaSIF, nuova ricerca su Fondazioni bancarie e investimenti ESG: il contributo di Valeur Group

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Oggi l’81% delle Fondazioni di origine bancaria include i criteri ESG nelle politiche di investimento. Il motivo principale? La coerenza tra gli investimenti sostenibili e le finalità istituzionali degli enti. A dirlo sono i risultati di una recente ricerca condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile (ItaSIF) e presentata in occasione delle Settimane SRI, la rassegna promossa dall’associazione sul tema della finanza sostenibile. Giunto alla sua terza edizione, quest’anno lo studio è stato realizzato in collaborazione con Acri e MondoInstitutional e con il sostegno di Valeur Group, DPAM, Natixis Investment Managers e LGIM. Coinvolte nell’indagine 36 Fondazioni: 29 (81%) dichiarano di investire con criteri di sostenibilità. Rispetto alla prima edizione, il dato registra una crescita dell’84%.

Degli enti impegnati nell’ambito SRI, 21 sono di dimensioni grandi o medio grandi con un patrimonio gestito di circa 34,7 miliardi di euro (78% del totale). Delle restanti sette fondazioni, tre non applicano alcuna strategia di investimento sostenibile, mentre quattro ne stanno valutando l’inclusione. Tra le motivazioni che spingono l’adozione dei criteri ESG, oltre alla coerenza con la mission delle Fondazioni, la possibilità di generare un impatto sociale e ambientale ottenendo al contempo un congruo ritorno finanziario e minori rischi. A frenarne la diffusione sono invece la difficoltà nel misurare gli impatti, la scarsità di standard affidabili e la mancanza di strumenti di tutela contro il fenomeno del greenwashing.

Da sottolineare, inoltre, che delle 29 Fondazioni che adottano strategie SRI, 21 si limitano ad una quota minoritaria del patrimonio in gestione, con punte massime del 25%. Ma i segnali sono positivi: 27 Fondazioni hanno infatti dichiarato di aver deciso di aumentare la quota di investimenti ESG già nei prossimi mesi. “La sostenibilità degli investimenti – ha dichiarato il CEO di Valeur Group Lorenzo Vangelisti, intervenuto all’evento di presentazione della ricerca ItaSIF – risulta un fattore sempre più fondamentale per l’ottimizzazione dei portafogli e contribuire alla loro solidità. La ricerca sottolinea come questo aspetto sia ampiamente compreso dalle Fondazioni di origine bancaria”.

Sulla stessa linea Francesco Profumo, Presidente di Acri: “L’annuale indagine del Forum per la Finanza Sostenibile rileva uno scenario in grande evoluzione. Tra le Fondazioni di origine bancaria si sta diffondendo costantemente, e in maniera crescente, l’adozione dei criteri ESG nelle scelte d’investimento. Su questo fronte – ha aggiunto – ci sono ancora ampi margini di crescita in termini di quota di patrimonio investito secondo criteri di sostenibilità”. Tra le strategie di investimento sostenibile più gettonate anche quest’anno spiccano le esclusioni (18) e gli investimenti tematici (15).

Iniziano a diffondersi anche le strategie di engagement (7), che prevedono un dialogo tra società e azionariato sempre più attivo sull’applicazione dei criteri ESG. “Le Fondazioni di origine bancaria garantiscono trasparenza e qualità dei progetti finanziati per la loro vicinanza ai territori e la capacità di lettura dei loro bisogni a livello ambientale e sociale – è il commento di Francesco Bicciato, Direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile – Per queste ragioni il crescente interesse verso gli investimenti sostenibili testimoniato dall’aumento dei volumi patrimoniali che incorporano i criteri ESG è una notizia molto positiva che conferma il ruolo centrale delle Fondazioni di origine bancaria sulla strada dello sviluppo sostenibile”.

Per maggiori informazioni:

https://byinnovation.eu/esg-fondazioni-bancarie/

Fonte ItaSIF, nuova ricerca su Fondazioni bancarie e investimenti ESG: il contributo di Valeur Group su Cultura360.

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