Stefano Venier: nel primo Transition Plan di Snam il percorso verso il Net Zero al 2050

Preannunciato anche dall’AD Stefano Venier lo scorso 25 settembre nel corso dell’Italian Energy Summit, Snam ha presentato il suo primo Transition Plan che prevede investimenti per 26 miliardi di euro entro il 2032 per decarbonizzare le proprie infrastrutture e diminuire l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni: al centro quindi le azioni, gli obiettivi, le risorse che il Gruppo mette in atto per sostenere la transizione energetica e la decarbonizzazione del Paese ma anche l’impegno per il miglioramento della biodiversità, in linea con la strategia e il profilo di investimenti della società. Il documento è stato presentato ufficialmente il 17 ottobre: sarà costantemente aggiornato per riflettere l’evoluzione del sistema energetico.
“Il primo Transition Plan di Snam fornisce un set completo di iniziative, metriche e Kpi per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050”, ha spiegato l’AD Stefano Venier commentandone la pubblicazione. Le strategie, le iniziative, gli obiettivi riportati nel documento sono orientati verso un sistema economico a basse emissioni di carbonio e sostenuti da una governance chiara con iniziative attuabili sul contenimento delle emissioni e la biodiversità. “Abbiamo fissato obiettivi chiari e ambiziosi per la riduzione delle emissioni, in particolare quelle di scope 1 e 2, che riguardano direttamente Snam. Prevediamo di ridurre queste emissioni del 40% entro il 2030, raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 e il Net Zero entro il 2050”, ha spiegato il manager. Gli investimenti sono suddivisi in due fasi in cui si inseriscono anche progetti come il trasporto dell’idrogeno e la cattura del carbonio: la prima (2023-2027) focalizzata sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale del sistema energetico e la seconda (2028-2032) sull’evoluzione verso un sistema multi-molecola. Per quanto riguarda invece la biodiversità, Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti.
Il Transition Plan di Snam si basa su scenari energetici a lungo termine che rappresentano l’evoluzione più aggiornata della domanda energetica italiana, in coerenza con quelli sviluppati congiuntamente con l’operatore di trasporto elettrico italiano, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2024 e gli scenari europei del settore, come ad esempio quelli elaborati dai gestori di rete continentali (ENTSOs): riferimenti funzionali a stabilire il contesto in cui Snam opererà entro il 2040 estendendo il fronte temporale, per la prima volta, fino al 2050, a completamento del percorso di transizione al Net Zero. Secondo l’AD Stefano Venier “questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura. Siamo impegnati a ridurre del 30% entro il 2023 le emissioni lungo la nostra catena di fornitura e all’interno della nostra rete di imprese sociali. A questo si aggiunge il nostro impegno verso la biodiversità, già neutrale quest’anno, con l’obiettivo di avere un impatto positivo entro il 2027”.
Il Transition Plan evidenzia anche come gli asset di Snam risultino estremamente resilienti durante il percorso verso il Net Zero e oltre, e siano essenziali per la transizione verso la neutralità carbonica, soprattutto per le industrie energetiche e per quelle dei settori hard to abate. Inoltre, una valutazione approfondita dei rischi in tutti gli scenari conferma la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam, basato principalmente sull’uso e l’esposizione al rischio fisico degli asset lungo l’intero percorso fino al 2050 e oltre: solo l’1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050. La regolazione, il ruolo critico degli asset e le opportunità di un loro repurposing, combinate con la posizione dell’Italia al crocevia dei flussi energetici verso l’Europa, supportano la visione di Snam di diventare un operatore paneuropeo multi-molecola nel lungo periodo.
Nel documento emerge anche il ruolo crescente della finanza sostenibile, sempre più al centro delle strategie di Snam, come ricordato anche da Stefano Venier: “Ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione”. Dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 si è passati a circa l’80% nel 2023 e la quota di finanza sostenibile aumenterà ulteriormente all’85% entro il 2027: più del 50% del finanziamento sostenibile oggi è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni, a ulteriore conferma del più ampio impegno di Snam in materia di sostenibilità.
Per maggiori informazioni:
Fonte Stefano Venier: nel primo Transition Plan di Snam il percorso verso il Net Zero al 2050 su Portale Economia.